Fin dalla sua nascita, ho sempre avuto la grandissima fortuna di poter passare molto tempo insieme alla mia piccola Amaranta.
Pur avendo dovuto interrompere il periodo di maternità per il bisogno di me che c’era a lavoro, infatti, posso reputarmi “graziata” dal fatto di essere una di quelle donne le cui otto ore lavorative giornaliere sono spese per una metà in ufficio e per l’altra metà in casa.
Ciò significa che mia mamma mi dà una mano con la bimba nel pomeriggio, ma per il resto posso pensare a tutto io. Certo, il fatto di lavorare anche dentro casa, non significa che sia facilissimo gestirsi tra articoli da scrivere e famiglia, ma piano piano, con impegno e pazienza, si riesce a fare tutto.

Purtroppo, però, molte sono le mamme che per necessità lavorative non possono organizzarsi al mio stesso modo con i loro figli. Hanno magari bisogno di contattare un asilo comunale (e sperare di trovare posto e personale qualificato) o rivolgersi a una struttura privata (che si sa, costa davvero tanto). I vantaggi e gli svantaggi delle situazioni sopra elencate sono molteplici, un po’ come per tutte le cose che riguardano le scelte fatte per i nostri piccoli.
Orari poco flessibili ma retta gratuita al comunale, pagamento esoso ma servizi aggiuntivi per quanto riguarda invece l’asilo privato.

Eppure in tempi di crisi come questa, tempi in cui trovare lavoro non è cosa semplice e bisogna imparare a reinventarsi, una grandissima idea potrebbe venire dai cosiddetti “Nidi in Famiglia” o da tutti quei progetti che prevedono l’allestimento di un nido o di un asilo direttamente in casa propria. Sfogliando l’ultimo numero di Donna&Mamma, ad esempio, sono venuta a conoscenza di Happy Feet, una struttura organizzata all’interno di un intero piano dell’abitazione della sig.ra Stefania Sarasin, suddiviso in zona nanna, angolo morbido per i più piccoli e zona giochi per i più grandi, cucina in comune e bagno con fasciatoio.
Happy Feet, come tanti altri nidi simili, rientra nel progetto nato nel 2006 da un’iniziativa della Regione  Veneto con l’obiettivo di sostenere le mamme che lavorano. “Sono stati così creati i Nidi in Famiglia, strutture che possono accogliere un massimo di 6 bambini tra gli 0 e i 3 anni. Gli orari sono flessibili e personalizzabili, dalle 8:00 di mattina alle 18:30 di sera, con possibilità anche di part time o full time e, su richiesta, anche il sabato per metà giornata (fino a mezzogiorno). Nel giardino, attrezzato con giochi e una piccola piscina, verrà allestito un orto in cui far crescere piantine e ortaggi e poi mangiarne i frutti. Nel nido, infatti, verranno serviti tre pasti biologici al giorno. Gli educatori sono tutti formati da corsi tenuti dalla Regione e ovviamente le case devono essere a norma. La Regione inoltre assegna un Buono-Famiglia per coprire le spese iniziali. Per ottenerlo basterà iscrivere la struttura all’Elenco Regionale e ospitare almeno 3 bambini”.

Oltre ai Nidi in Famiglia, poi, esistono i più classici Baby-Parking, che possono ospitare anche un quantitativo maggiore di piccoli.

Informatevi! Sia che siate genitori che necessitano di un posto bello e sicuro per i propri figli, o che siate lavoratrici in attesa di occupazione, questa potrebbe essere la soluzione giusta per voi!

(nella foto, tratta dal web, il baby parking Ludot)