Archive for dicembre 2011

Un Natale ricco di particolari!

Il Natale è il periodo dell’anno che più di tutti preferisco, questo in maniera particolare visto che sarà il primo trascorso con la mia bambina. Quel breve lasso di tempo, vissuto tra preparativi, pacchi e pacchetti, regali da fare, budget da rispettare, cene da disporre con minuzia di particolari, abiti da indossare nei giorni di festa e tanti altri piccoli, ma importanti, dettagli che faranno la differenza e aggiungeranno quel tocco di sale in più: ecco, per me il Natale è tutto questo ogni anno.

Persino la carta con cui impacchetto i regali non è mai lasciata al caso.

Dalla quindicina di Dicembre, fino più o meno all’Epifania di Gennaio, musica e programmi televisivi, libri e riviste, passeggiate e discorsi… Il Natale è presente un po’ in tutto. Diventa davvero il refrain ricorrente di un periodo bellissimo che purtroppo va sempre più perdendosi col passare degli anni.

I doni? Naturalmente, sono pensati e studiati attentamente in base ai gusti, alle necessità e alle preferenze di familiari e amici.

Scegliere il primo regalo natalizio per la bambina, ad esempio, è stato bellissimo. Discussioni a parte con mio marito (io punto sui giochi educativi, lui su quelli casinari), impacchettarlo è stato un vero tripudio. Alla fine abbiamo optato per due giochi che rispondessero e accontentassero la volontà di entrambi (noi genitori???).

Ancora, un po’ per fronteggiare una crisi che non concede sprechi, un po’ perché mi va di mettere in moto la creatività senza affidare il tutto a commesse e commercianti, ho puntato tanto sul fai da te. Prodotti preparati con le mie manine, cesti confezionati (e non preconfezionati) con alimenti e cibi utili o per niente scontati, articoli su “misura” e così via. I miei pezzi migliori? I biscotti fatti in casa abbinati a tea super raffinati e la composè di ananas e frutta secca.

Per Amaranta? Un vestitino da Babba Natale e il bavaglio con la renna. Ovvio!

9 mesi!

Vedere che finalmente ti alzi in piedi da sola, che ti è spuntato il quinto dentino, che mi riconosci perfettamente e mi cerchi se non mi trovi. Sentirti parlottare, reagire ai miei stimoli, guardare le cose che ti chiedo di indicarmi. Percepire che capisci cosa ti dico, scorgerti mentre ti sforzi di imparare, notare che hai scoperto il funzionamento di gran parte dei tuoi giocattoli. Provare immensa soddisfazione nel vedere che vuoi venire sempre e solo tra le mie braccia!

Non manca proprio alcun ingrediente per dirti che questi sono stati i 9 mesi più intensi di tutta la mia vita.

Un Natale etico: si può!

Quest’anno (come in realtà ormai da molti anni) il mio Natale sarà ecologico e misurato, discreto ed intelligente, volto a non sperperare inutilmente tempo, energia e soldi, ma altresì speso a cercare regali utili e pensati con assoluto e largo anticipo.

Sì, perché in tempi come quelli in cui riversa il Paese, ma soprattutto l’ambiente, concederci sprechi è un vero e proprio illecito, soprattutto in vista del fatto che tutti questi sprechi altro non faranno che andare a riempire armadi e cassetti già stracolmi se non addirittura cassonetti e secchi dell’immondizia.

Alle mie amiche e alle persone a me più care donerò pensierini fatti col cuore (o con le mani), cercherò tra mercatini e fiere natalizie e non comprerò all’ultimo minuto (rischiando di optare per la cosa più inutile e costosa). Farò la raccolta differenziata di tutti gli avanzi e taglierò ancor di più le calorie del cenone.

Essere etici è possibile. Ed è anche facile.

Per consigli e suggerimenti su come trascorrere un Natale ecologico ed economico leggete il mio ultimo articolo su Vivere al Naturale!

In viaggio con il tuo bambino: come fare!

Ad eccezione di una settimana al mare questa estate (ma quando affitti una casa è tutto diverso), pochi giorni fa io e mio marito siamo partiti per quella che sarebbe stata la prima vacanza turistica della nostra piccola Amaranta. Siamo andati a Perugia, cuore calmo e tranquillo, ma soprattutto bellissimo e piacevolissimo dell’Umbria.
Come ogni viaggio che si rispetti, anche per questo i timori e le incognite sono stati parecchi. Con una bambina a seguito, in particolar modo, c’è stato il bisogno di organizzare tutto nel dettaglio. Lasciarla a casa con i nonni era impensabile: vogliamo assolutamente che la nostra bimba condivida con noi tutti i momenti magici che la vita ci riserva. Allora ho cercato di organizzarmi al massimo delle mie capacità, e onestamente mi sono meravigliata molte volte di come la cosa fosse più facile di quanto pensassi prima di mettermi all’opera.

Non scoraggiatevi e, soprattutto, non rinunciate alle vacanze per paura di andare contro alle esigenze del vostro cucciolo.
Seguite pochi e pratici consigli e trasformerete i vostri viaggi da single in fantastiche esperienze formato famiglia.

1) Fate per tempo una lista dettagliata di tutto quello che usate quotidianamente per la cura del bambino, aggiungendo e acquistando ciò di cui potrete avere bisogno strada facendo. Io mi sono appuntata (anche per non dimenticare nulla) qualsiasi cosa, dai pannolini agli ingredienti per la pappa, dalle coperte all’acqua naturale. Non ho dato per scontato nulla e in questo modo non sono andata in ansia da “Mamma ho perso l’aereo”.

2) Prediligete stoviglie usa e getta per la pappa del vostro bambino. Tovaglioli, piattini e cucchiaini di plastica, infatti, sono utilissimi per evitare di insaponare e lavare (in pochi mq di stanza) i pezzi che usate di solito a casa.

3) Mettete in valigia più di un cambietto al giorno (sempre meglio che avanzino piuttosto che manchino) e non dimenticate plaid e lenzuolini di ricambio, cappottino antipioggia e indumenti pesanti. Sapere di avere con sé tutto l’occorrente per ogni eventuale evenienza è bellissimo!

4) Concordate con l’albergatore il lettino che più fa al caso del vostro bambino. Se l’hotel non è provvisto di ciò di cui avete bisogno, farete sempre in tempo a provvedere, magari acquistando un pratico ed economico box da campeggio.

5) Riempite un necessaire con le medicine indispensabili. Tachipirina, paracetamolo, cerotti, soluzione salina, gocce per l’otite e termometro. Sicuramente non ne avrete bisogno, ma meglio non esserne sprovvisti.

6) Portate con voi un thermos capiente e una bella scorta di omogeneizzati. Una volta arrivati dovrete programmare i vostri spostamenti in base a tutte le esigenze del vostro bambino. Se vi allontanerete troppo dall’albergo, potrete contare su un biberon di latte sempre caldo e su pappe subito pronte.

7) Tenete sempre nel vano portaoggetti del passeggino un plaid (indispensabile, visto il periodo freddo) e un cellophane antipioggia: coprire il passeggino col vostro ombrello è praticamente impossibile.

8 ) Considerate che i bambini sono molto delicati e facilmente soggetti a otiti e mal di gola. Dovrete allora coprirlo molto bene. Non dimenticate una sciarpa, dei guantini e un cappello con para orecchie. Prediligete poi le calze pesanti per le femminucce e i calzini alti al polpaccio per i maschietti.

9) Fate scorta di acqua naturale. E’ bene che ne abbiate sempre di calda nel thermos, per un biberon o una pappa improvvisi (soprattutto di notte).

10) Portate uno scaldapappa e uno sterilizzatore per biberon. Anche se l’albergo è previsto di cucina, infatti, non potete essere sicuri che sia disponibile 24h/24 e scordatevi che lo sia di notte. Dunque, meglio essere provvisti dell’ideale per preparare il pasto anche all’interno della vostra camera.

11) Non prevedete pappe che necessitano di cottura (a meno che non abbiate affittato un appartamento, non avrete dei fornelli) ed evitate alimenti da conservare in frigo (non tutte le camere ne hanno uno).

12) Portate una coperta pesante e un lenzuolino di ricambio e non dimenticate il cuscino antisoffoco (non credo in albergo ne abbiano uno).

13) Per concludere, mettete in valigia i giocattoli preferiti del bambino. Per voi la vacanza è piena di divertimenti. Per lui, forse, un po’ meno!

Pesce fresco per il cenone di Natale, ma evitate quello in via d’estinzione

Chi mi conosce lo sa! Pur non essendo più vegetariana, cerco di limitare meglio che posso il consumo di tutto ciò che abbia… una faccia. Retaggio del mio non aver mangiato carne per tanto tempo infatti (scelta interrotta dall’arrivo della mia prima gravidanza) è rimasto il fatto di consumare pochissime porzioni a settimana di tale alimento e di prediligere solo pezzi provenienti da un allevamento. Questo perché credo che a parte il mero sostentamento fisico, non ci sia bisogno di approfittare dell’habitat che ci circonda solo al fine di soddisfare uno sfizio goloso (andando ad alterare anche gli equilibri ambientali). Sappiamo tutti che il pesce spada è buonissimo e che il cinghiale e l’agnello hanno un sapore migliore, ma forse essi non sono poi tanto necessari al “rifornimento proteico”. Il mio consiglio dunque è quello di evitare, per queste feste più che mai (poiché si sa che il consumismo in questo periodo arriva alle stelle) pesci e carni in via d’estinzione!

Detto ciò, possiamo passare ad alcuni consigli pratici per scegliere prodotti freschi e realmente appetitosi. A tal proposito, una premessa è d’obbligo! Nonostante il pesce del Mediterraneo rappresenti spesso e volentieri la scelta migliore da portare sulle nostre tavole, non c’è assolutamente motivo di pensare che quello da importazione sia qualitativamente meno pregiato.
Oltre alla provenienza, non è neanche il caso di diffidare del fatto che il pesce che state per acquistare non sia stato pescato, ma allevato. Negli ultimi anni infatti i controlli sono sempre più approfonditi, le aziende devono sostenere importanti controlli igienico sanitari e l’alimentazione con cui i pesci vengono cresciuti è equilibrata e priva di ormoni e antibiotici.
L’etichetta, in ogni modo, è il primo biglietto da visita di tutti i prodotti ittici che trovate sul banco del pescivendolo. Non acquistateli, se non ne sono provvisti.

Riconoscere poi un pesce fresco da un’autentica fregatura, è importantissimo al fine di mettere nel piatto vostro o delle persone a voi care (ricordiamo che il pesce è un elemento assolutamente basilare anche nello svezzamento dei bambini molto piccoli) qualcosa di realmente buono. Un occhio brillante e convesso, per cominciare, è il primo segnale della genuinità e della bontà del pesce. La pelle e le squame devono essere molto lucide e tese, allo stesso modo delle branchie che devono risultare decisamente serrate. Il ventre non deve essere molle, ma al contrario è importante che sia pieno e sodo. L’odore non deve presentarsi sgradevole e soprattutto non deve contenere profumi che non siano quelli tipici degli ambienti marittimi (occhio all’odore di ammoniaca). Diffidate infine dei pesci venduti senza testa e senza coda. Queste, infatti, sono le prime parti del corpo ad “appassire” e potrebbero essere state amputate strategicamente al fine di vendere un prodotto non freschissimo.

(fonti: numero dicembre Donna&Mamma)