Archive for novembre 2011

Idee per i regali di Natale 2011

Su Cervelliamo, il blog con cui collaboro portando avanti una rubrica di moda davvero molto carina, ho inaugurato oggi una serie di post volti a darvi idee e suggerimenti belli ed originali, ma soprattutto molto fashion, per i vostri regali natalizi. Aggiornerò anche A Natural Experience of Life, ovviamente e, dunque, non perdete di vista questo articolo. Lo completerò con dei link mano a mano che amplierò la rubrica di moda! 😉

Regali di Natale alla moda: 1° puntata!

Regali di Natale: 2° puntata!

Regali di Natale: 3° puntata!

Regali di Natale: 4° puntata!

Nidi in Famiglia e Baby Parking: la soluzione ideale!

Fin dalla sua nascita, ho sempre avuto la grandissima fortuna di poter passare molto tempo insieme alla mia piccola Amaranta.
Pur avendo dovuto interrompere il periodo di maternità per il bisogno di me che c’era a lavoro, infatti, posso reputarmi “graziata” dal fatto di essere una di quelle donne le cui otto ore lavorative giornaliere sono spese per una metà in ufficio e per l’altra metà in casa.
Ciò significa che mia mamma mi dà una mano con la bimba nel pomeriggio, ma per il resto posso pensare a tutto io. Certo, il fatto di lavorare anche dentro casa, non significa che sia facilissimo gestirsi tra articoli da scrivere e famiglia, ma piano piano, con impegno e pazienza, si riesce a fare tutto.

Purtroppo, però, molte sono le mamme che per necessità lavorative non possono organizzarsi al mio stesso modo con i loro figli. Hanno magari bisogno di contattare un asilo comunale (e sperare di trovare posto e personale qualificato) o rivolgersi a una struttura privata (che si sa, costa davvero tanto). I vantaggi e gli svantaggi delle situazioni sopra elencate sono molteplici, un po’ come per tutte le cose che riguardano le scelte fatte per i nostri piccoli.
Orari poco flessibili ma retta gratuita al comunale, pagamento esoso ma servizi aggiuntivi per quanto riguarda invece l’asilo privato.

Eppure in tempi di crisi come questa, tempi in cui trovare lavoro non è cosa semplice e bisogna imparare a reinventarsi, una grandissima idea potrebbe venire dai cosiddetti “Nidi in Famiglia” o da tutti quei progetti che prevedono l’allestimento di un nido o di un asilo direttamente in casa propria. Sfogliando l’ultimo numero di Donna&Mamma, ad esempio, sono venuta a conoscenza di Happy Feet, una struttura organizzata all’interno di un intero piano dell’abitazione della sig.ra Stefania Sarasin, suddiviso in zona nanna, angolo morbido per i più piccoli e zona giochi per i più grandi, cucina in comune e bagno con fasciatoio.
Happy Feet, come tanti altri nidi simili, rientra nel progetto nato nel 2006 da un’iniziativa della Regione  Veneto con l’obiettivo di sostenere le mamme che lavorano. “Sono stati così creati i Nidi in Famiglia, strutture che possono accogliere un massimo di 6 bambini tra gli 0 e i 3 anni. Gli orari sono flessibili e personalizzabili, dalle 8:00 di mattina alle 18:30 di sera, con possibilità anche di part time o full time e, su richiesta, anche il sabato per metà giornata (fino a mezzogiorno). Nel giardino, attrezzato con giochi e una piccola piscina, verrà allestito un orto in cui far crescere piantine e ortaggi e poi mangiarne i frutti. Nel nido, infatti, verranno serviti tre pasti biologici al giorno. Gli educatori sono tutti formati da corsi tenuti dalla Regione e ovviamente le case devono essere a norma. La Regione inoltre assegna un Buono-Famiglia per coprire le spese iniziali. Per ottenerlo basterà iscrivere la struttura all’Elenco Regionale e ospitare almeno 3 bambini”.

Oltre ai Nidi in Famiglia, poi, esistono i più classici Baby-Parking, che possono ospitare anche un quantitativo maggiore di piccoli.

Informatevi! Sia che siate genitori che necessitano di un posto bello e sicuro per i propri figli, o che siate lavoratrici in attesa di occupazione, questa potrebbe essere la soluzione giusta per voi!

(nella foto, tratta dal web, il baby parking Ludot)

Zuppa di patate LIGHT

Quando ho assaggiato la zuppa di cui sto per parlarvi, poco fa a pranzo, mi sono ripromessa immediatamente che non appena Amaranta sarà in età giusta per assaporarla, gliela proporrò almeno due volte a settimana.
La realizzazione di questo piatto, infatti, veloce e semplicissima, permette di gustare un piatto poco calorico (se si considera che è un piatto unico), ma davvero buono e appagante.
Questi sono gli ingredienti per 4 persone:

600 gr di patate
150 gr di latte parzialmente scremato
carote
sedano
aglio
sale
parmigiano per condire

Ed ecco il procedimento:

Lessate le patate in abbondante acqua, pelatele e passatele con il tritaverdure. Stufate o cuocete al vapore un soffritto di carota, aglio e sedano. A cottura delle verdurine terminata, aggiungete il purè di patate e versate il latte gradualmente. Mescolate e continuate a cuocere fino a che non avrete raggiunto una media intensità. Salate e servite con una spolverata di parmigiano.

Il piatto è buono, è light (220 calorie circa a persona) e si presenta ottimamente!

(foto tratta dal web)

All’interno del vostro guardaroba A/I non possono mancare…

… un piumino corto e supercolorato, un capo in pied-de-poule e una gonna lunga, anzi no, lunghissima. Volete saperne di più? Leggete il mio articolo su Cervelliamo.blogspot.

Cliccando qui, leggerete i modelli di piumini più belli dell’inverno 2011/2012.

Cliccando qui, scoprirete il fantastico mondo del Pied-de-poule.

Cliccando qui, scoprirete come indossare la gonna retrò-gipsy.

Se il bambino è raffreddato…

Non è la prima volta che scrivo dei raffreddori di Amaranta. E onestamente non c’è neanche motivo per cui dovrei parlarne così tanto, in quanto, si sa, per un bambino ogni malanno è abbastanza simile all’altro e le cose che noi mamme possiamo fare per aiutarlo sono davvero poche.
Oltre a sollevare leggermente il materasso dalla parte della testa e versare alcune gocce di olio essenziale di eucalipto nell’umidificatore per farlo respirare meglio, infatti, l’unica accortezza che possiamo adoperare è spruzzare tre o quattro volte al giorno della soluzione salina nel suo nasino e somministrargli un po’ di Bentelan.

Vi starete allora chiedendo come mai mi soffermo sull’ennesimo raffreddore di mia figlia anche stavolta. Ecco, perché vorrei scardinare un aspetto che non ho ancora mai affrontato.
Non piace a nessuno, infatti, che il bambino si svegli nella notte, magari dopo che la giornata è stata già abbastanza dura e piena di impegni lavorativi e domestici. Non piace a nessuno alzarsi e, con gli occhi ancora chiusi e le gambe che si rifiutano di muoversi, avvicinarsi alla culla, prendere il fagotto e dondolarlo fino a che non si riaddormenti.
Quando il bebè è malato, poi, la situazione sopra descritta diventa quasi routine. E va in genere molto per le lunghe. Dopo averlo cullato, baciato e coccolato, dopo avergli cantato ninne nanne su ninne nanne e avergli preparato un bel biberon molto caldo, infatti, nostro figlio piange ancora. E non ha alcuna intenzione di riaddormentarsi.

E’ normale! Il bambino non sta bene e il pianto, per lui che è così indifeso e incapace di risolversi, è l’unico modo che ha per esprimerlo. Amaranta non è differente da tutti gli altri cuccioli.
Allora non ci ho pensato due volte. Ho preso il suo cuscino, ho scansato verso l’esterno il mio e quello di mio marito e ho messo la piccola nel lettone a dormire con noi. “Non farlo perché si abitua” le parole che mi sento ripetere milioni di volte a settimana, fin dal primo giorno in cui l’ho riportata a casa dall’ospedale. Io ho evitato di farlo il più possibile. Ma quando stanotte l’ho sistemata affianco a me, e lei ha ripreso a respirare col nasino, e chiudendo gli occhietti si addormenta beata, ho capito una volta per tutte che l’unica cosa che una mamma deve fare è seguire il suo cuore. I consigli altrui? Solo quelli richiesti e dati con amore. Mai ascoltare chi dice: “fai, non fare”, credendosi l’unico genitore esistente sulla faccia della Terra, perché anche se ha ragione, come ci è arrivato lui ci arriverai anche tu.
E se il bambino si abitua, allora…
Tranquilli, non si abitua! Basterà saper comunicare con lui.