Archive for 13 settembre 2011

Biscotti di pasta frolla senza uova

La mia amica Lina li chiama Biscotti dei Desideri, “perché – dice lei – dentro ci puoi mettere tutto quello che vuoi ed esserne sempre soddisfatta. Dall’uva passa alle mele, dai cereali ai pinoli: sono sempre buonissimi”.

E, aggiungo io, puoi mangiarli senza provare quei tremendi sensi di colpa da bilancia. Perché questi biscotti, croccanti e sfiziosissimi come tutti i loro colleghi più grassi e calorici,  sono preparati senza le uova e con la margarina al posto del burro (per abbattere ancor di più l’apporto energetico, però, proverò a breve a sostituire anche quest’ultima con l’olio di semi). Semplici e veloci da preparare, sono l’alternativa ideale per la colazione e per la merenda. O perché no, ben confezionati e modellati, sono perfetti da regalare al prossimo amico che vi invita a cena 😉

Eccovi la ricetta.

Ingredienti per circa 50 biscotti:

300 gr di farina
100 gr di zucchero
150 gr di margarina
1/2 bustina di lievito
3 cucchiai di latte di soia o parzialmente scremato
un pizzico di sale
50 gr circa di farcia a scelta (uva passa, pinoli, cereali ecc…)

Procedimento:
Fate ammorbidire la margarina a temperatura ambiente. Su una tavola di legno, create la tipica fontana con la farina, lo zucchero, la margarina, il latte e il lievito. Aggiungete ciò che avete scelto per la farcia e lavorate fino ad ottenere un panetto sodo e morbido. Lavorate i biscotti (“evitando – mi dice Lina – le palline, per non vedervele poi trasformare in palle da tennis a causa del lievito). Disponete i biscotti sulla placca del forno e infornate per 12 minuti a 180°.

Calorie a biscotto: 34 kcal.

Fatemi sapere come vi verranno e…
Buon appetito 😉

(foto presa dal web)

Ricicli e Raccolte Differenziate: Farli e Farli Bene!

Ogni volta che stringo tra le mani quello che di lì a breve diventerà un rifiuto, mi si accappona la pelle. Penso a se, a quanto e a come verrà riciclato. Mi auguro che ci sia in esso abbastanza plastica, abbastanza carta o abbastanza vetro affinché non diventi un comune indifferenziato destinato a inceneritori o a discariche. Mi auguro possa essere trasformato, possa avere di nuovo vita, una nuova utilità. E se a tutto ciò mi accorgo che invece esso non è destinato, mi si stringe il cuore, la nausea mi assale e i nervi si fanno tesi pensando a come, gettandolo nel secchio, sto contribuendo anch’io ad inquinare l’ambiente.

Non commettere errori è difficile. Stimo profondamente quelle famiglie che si impongono di produrre il minor numero di rifiuti l’anno e, monitorando il proprio lavoro, dimostrano effettivamente che sì, che si può fare, che loro ce l’hanno fatta a rispettare scrupolosamente l’ambiente in cui vivono. Sono un’ambientalista convinta. Mi impegno il più che posso, stresso costantemente chi non lo fa e mi prendo tanti di quei ‘vaffa’ quotidiani che solo io lo so. Però so che posso dare di più. E per questo non mi arrendo. Perché è talmente tanto ciò che produciamo, usiamo (e dopo un po’ scartiamo) che non si sa mai troppo o abbastanza su come fare per aiutare questo nostro Pianeta (che, ricordate, è l’unico che abbiamo e non possiamo riciclare 🙂 )

E voi? Quanto vi impegnate? Quanto siete ‘green’ non solo a parole, ma anche nei fatti? Siete sicuri di non commettere, pur involontariamente, qualcuno dei 10 errori più comuni nel fare la raccolta differenziata? Lo sapete ad esempio che gli scontrini della spesa non si buttano nel cestino della carta, perché hanno componenti impossibili da riciclare? E come vi comportate quando vi accingete a buttare una confezione di cui non sapete individuare esattamente i componenti? Sapete che molte scatole di alimenti recano una sigla che vi aiuta proprio in questo? Siete poi bravi a riciclare da soli gli oggetti dismessi? Sapete che da un maglione potete ricavare una sciarpa e da una canotta una borsa? Conoscete, ancora, mercatini dell’usato o negozi vintage ai quali vendere vestiti e scarpe che non mettete più? State attenti a non comprare cose in eccesso, a non riempirvi la casa di oggetti che probabilmente non userete mai e a prediligere prodotti sfusi o alla spina? E infine, avete letto l’articolo della mia amica Anna? Anche nella scelta degli spazzolini da denti c’è una soluzione più green delle altre 😉

Pomodori ripieni di riso, rigorosamente LIGHT

Per il pranzo di oggi ho rivisitato, in chiave ovviamente dietetica, uno dei cavalli di battaglia di sempre della mia mamma: i pomodori ripieni di riso. Buonissimi e molto naturali, freschi e adatti a qualunque stagione dell’anno, sono l’alternativa ideale sia che si abbiano degli ospiti a cena (sono davvero d’effetto), sia che si vogliano stupire i genitori in visita nella vostra casa nuova e sia che si voglia prendere per la gola il partner.

Vediamo come, adesso, questo piatto possa stupire, positivamente, anche la vostra bilancia 😉

Ingredienti x 4 persone:

12 pomodori da riso (quelli grandi e sodi, come dice la mia mamma 😀 )
12 cucchiai di riso
sale
origano
aglio

Lavate accuratamente i vostri pomodori. Tagliate ad ognuno di essi la parte superiore (andando a creare un cappelletto, che metterete da parte). Spolpateli e conservate la polpa in una ciotola. Salate l’interno dei pomodori e capovolgeteli a testa in giù in una pirofila.
Passate la polpa di pomodoro. Aggiungete l’aglio tritato, il riso crudo, il sale e l’origano . Farcite con questa polpa i pomodori e richiudeteli con i cappelletti che avevate messo da parte. Bagnate il fondo della pirofila con un po’ di sughetto rimasto e infornate a 200° per circa 30 minuti. Servite e gustate 😉

E per regolarvi con le quantità mangiate 3 pomodori (circa 60 gr di riso) se siete a dieta, 4 pomodori (circa 80 gr di riso) se volete semplicemente mantenere il vostro peso.

Perché il pasto sia completo, infine, non dimeticate il secondo e, se ne avete voglia, un altro contorno. Ricordate infatti che non abbiamo usato neanche una goccia d’olio per i nostri pomodori ripieni, ma il nostro organismo ne necessita invece  nella quantità di circa 4 cucchiaini al giorno 😉

Buon appetito!

(foto tratta dal web)