Archive for febbraio 2012

Torta alle nocciole

Siete curiosi di sapere quali dolci preparerò per la festicciola che sto organizzando alla piccola Amaranta, vero? 😉
Lo capisco, ma per il momento tutto è top secret!!! (non vorrete mica rovinare la sorpresa ai miei ospiti 😉 ).
Unica anticipazione che vi dò (ma poi vi racconterò tutto) è la ricetta di una torta magnifica, semplice e buonissima che ho scoperto quando è nata la mia bambina e che ho dovuto sfornare, con l’aiuto di mia mamma, insieme a decine e decine di altre torte per gli ospiti che venivano a trovarla 😉
Sweet hugs!

Torta alle nocciole

Ingredienti:

150 gr di nocciole sgusciate
200 gr di farina bianca
200 gr di zucchero semolato
100 gr di burro
3 uova
1 limone da grattugiare
1 bustina di lievito
1 cucchiaio di olio
1 tazzina di latte
zucchero a velo

Preparazione:

Tritare finemente le nocciole. Unire in una ciotola uova, burro, zucchero, scorza di limone grattugiata, farina mescolata al lievito, nocciole, olio e latte. Mescolate bene. Imburrate e infarinate una teglia di 24 cm di diametro, versate il composto e cuocete per 30 minuti circa. A cottura ultimata, fate raffreddare e spolverate di zucchero a velo.

foto tratta dal web

Festa in progress

Ehi voi, ci siamo quasi!
La mia piccola Amaranta si accinge a compiere il suo primo anno di vita.
Io la guardo e non riesco a fare a meno di pensare ogni singola volta a quanto il tempo sia passato velocemente. Mi sembra ieri che l’ho portata a casa, stretta in un fagotto nonostante il sole di Marzo. E invece è già passato un anno.

Nonostante nove mesi vissuti intensissimamente, della gravidanza ho ricordi confusi, sfocati. Come se non fosse capitata a me, ma vivesse attraverso i racconti di un’amica. Strano perché ho cercato di fissare con forza nella mente ogni singolo attimo proprio in previsione del fatto che la memoria è così fallace. Mi sembra che non sia capitata a me, questa maternità. E invece è il contrario. Sono stata io a darla alla luce, io a crescerla nella pancia, io a raccogliere informazioni su libri, siti, giornali e riviste per sapere tutto di lei ancor prima di vederla in faccia per la prima volta. Sono stata io, con mio marito, a tirarla su così, in questa maniera che per me è assolutamente perfetta. E adesso… ha quasi un anno.

Ho sempre reputata mia figlia una bambina precoce. Il tempo di un’occhiata, la rapidità di un tentativo… E lei aveva già appreso.
Ha imparato a chiamare i suoi genitori, a camminare da sola schivando l’aiuto di chiunque le si avvicini, a tirar fuori un caratterino degno della sua persona, a mangiare pappe solide, a ridere, a riconoscere le parole più elementari, a interagire con i suoi giocattoli, a identificare bisogni ed esigenze, ad esprimersi in maniera bizzarra ma chiara. A essere se stessa in un modo sempre più personale.

E io, che la trovo bella, bella da morire, non posso che essere orgogliosa. Tanto.